Come un cieco
che non ha mai scorto bellezza
disegno con le dita il tuo viso,
come fossi estasi dinanzi a questi occhi
e ti rivedo diversa,
tenera e dolce come l’imbrunire.
Taciturna è l’anima con i suoi pensieri,
lieve il tremore che discerne il cuore
nello sfiorare le tue labbra.
Angelo dolce come l’inverno che affievolisce,
rinasci nella primavera dei miei pensieri
e mi accorgo di non voler altro,
e mi accorgo di essere sempre stato nel luogo giusto,
dove se chiudo gli occhi per un attimo
sento i battiti rifiorire tra l’alba
di questi antichi autunni,
dove le foglie cadono e la terra freme,
per dare speranza al germogliare
di un nuovo seme.
Un nuovo seme
